Il mar Mediterraneo, nonostante costituisca solo lo 0,8% della superficie oceanica globale, è un bacino marino unico al mondo, caratterizzato da un’elevata biodiversità perché ospita fino al 18% di tutte le specie marine conosciute, molte delle quali endemiche.  Per  conformazione e disposizione geografica è però un distretto marino particolarmente fragile, sottoposto a una forte pressione antropica, in cui gli effetti del riscaldamento globale rischiano di essere più estremi che altrove. E’ quindi un ecosistema che merita alta priorità di ricerca e conservazione.

Spot the Monk , il progetto dal format altamente innovativo messo a punto dalla dr.ssa Elena Valsecchi, PhD in Ecologia Molecolare del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università Milano-Bicocca nel quale siamo coinvolti da quest’anno, prevede un programma di campionamenti di  acqua marina con una pompa manuale durante la navigazione di Mediterranea, da cui i ricercatori estrarranno il DNA degli organismi presenti. Quindi Zero invasività nei confronti dell’ambiente marino e Zero emissioni aggiuntive.

Il nome del progetto è dedicato alla foca monaca, il pinnipede più minacciato al mondo e l’unico presente nel Mediterraneo, dove la sua distribuzione e abbondanza hanno subito un drastico calo negli ultimi decenni. I dati sul suo stato sono sparsi e scarsi a causa sia della sua rarità che della sua evasività. Un progetto che salvaguarda l’ambiente marino perché le informazioni biologiche verranno acquisite non prelevando organismi dal mare, ma analizzando il DNA ambientale (eDNA).  Oggi, infatti, le tecniche di biologia molecolare consentono di rilevare e quantificare piccole quantità di tracce di DNA rilasciate nell’ambiente (eDNA) da qualsiasi organismo (un po’ come noi quando perdiamo capelli e squame cornee nell’ambiente in cui viviamo).  Un progetto green, come si usa dire, ovvero svolto in condizioni compatibili con l’ambiente, senza utilizzo di macchinari elettrici o a energia derivante da idrocarburi, ma con la sola energia derivante dai nostri muscoli per utilizzare la pompa e dal vento che spinge Mediterranea lungo la rotta. Un progetto economicamente sostenibile sia perché pur se centrato sulla ricerca del DNA della foca monaca, consente anche di ricercare il DNA di tutti gli altri organismi marini ampliando di molto il campo di ricerca a costo zero, e sia perché svolto – almeno in parte – da volontari, quali siamo noi di Progetto Mediterranea.

Come avviene, dunque, la raccolta dell’acqua di mare? Semplicemente aspirando con la pompa manuale campioni di acqua marina nei punti in cui intendiamo rilevare la composizione e l’abbondanza della biodiversità, sia su indicazione dei ricercatori, sia random durante gli ancoraggi di Mediterranea per la notte o per mero scopo ludico (un bagno in mare si fa anche per la Scienza!).

 

 

 

 

 

 

Progetto Mediterranea continua quindi ad essere una piattaforma di prelievo opportunistica – così come lo è stata per il campionamento del plancton lungo la rotta 2013-2019 – in grado di raggiungere zone costiere molto più da vicino rispetto a una nave oceanografica vera e propria, con un risparmio di energia, tempo e risorse non indifferente. La rotta di Mediterranea è inoltre particolarmente favorevole per Spot the Monk, poiché prevede più passaggi sugli stessi punti di navigazione in periodi diversi. Per esempio, la Rotta 2021 ha previsto il periplo della Corsica, così come quello della Sardegna, per due volte. Ciò ci ha consentito di campionare in momenti diversi, in aree diverse, ma anche negli stessi spazi di mare. In questo modo si possono osservare eventuali variazioni nel passaggio delle foche o degli altri grandi cetacei. 

La collaborazione fra Progetto Mediterranea e Università Milano-Bicocca  fornisce uno strumento non invasivo e altamente sensibile per definire l’effettiva distribuzione della foca monaca, il suo tasso di recupero e per individuare le località in cui dare priorità alle iniziative di conservazione, ricerca e formazione dei cittadini.

 

Ecco perché riteniamo che il progetto Spot the Monk sia un vero progetto di  advanced citizen science e siamo molto orgogliosi di essere parte di questa esperienza.

I primi risultati derivanti dai prelievi ottenuti nella prima parte della Rotta 2021 saranno presentati in anteprima nel corso dell’evento Progetto Mediterranea in Sardegna, a Cagliari il prossimo 17-18 settembre.