Tra Itaca e le Piccole Cicladi, lungo tutto il Peloponneso e poi l’arcipelago Saronico e giù per le Grandi Cicladi in senso orario, da Andros a Milos (lì in mezzo c’è praticamente tutto…). Questa è la Rotta 2024 di Mediterranea, sempre a caccia del DNA dei mammiferi marini, forse già preparazione alla ricerca sul pesce-scorpione (Lion Fish) e poi gli incontri culturali e il Mediterraneo da conoscere sempre più e da vivere nel nostro percorso di socialità, di economia di condivisione, di navigazione a basso impatto, di formazione di marinai e comandanti. Qualcosa meno di 1500 miglia, inclusi i fuori rotta che, come sempre, saranno tanti.
E mentre in questi mesi pianificavamo itinerari, fissavamo perizie e verifiche, sollecitavamo documenti, organizzavamo i turni di manutenzione a bordo, cercavamo luoghi per l’invernaggio, ampliavamo il gruppo dei “Mediterranei” e ci preparavamo a conoscere nuovi “Amici di Mediterranea”, ci chiedevamo: perché?…
E la risposta era sempre quella, la stessa da dodici anni: perché siamo gente di mare, perché stare insieme in mare a cercare di fare qualcosa di buono è bello, e perché questo Progetto è una speranza, perché fino a che siamo in navigazione con una barca da 21 tonnellate e 18 metri di lunghezza vuol dire che si può fare. E lo vorrà dire anche quando dovessimo fermarci.
Perché questi dodici anni alla ricerca del nostro meglio sono stati spettacolari, anche quando sono stati duri. Forse soprattutto in quei momenti.
Perché ci sono approdi che non si dimenticano per una vita, e miglia che navigare è stato una gioia. Come i prossimi, come le prossime.

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