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(di Simone Perotti)

Sette anni a vela, quasi 20.000 miglia, 450 ospiti individuali a bordo, 50 membri dell’equipaggio e coautori/sostenitori della spedizione, quasi 100 intellettuali intervistati da Marsiglia a Tangeri, da Lisbona a Beirut, dalle foci del Danubio a Tblisi, da Istanbul a Tel Aviv, da Atene a Tunisi, da Barcellona a Creta… fino a Genova. Ma soprattutto, un vero e proprio viaggio di iniziazione culturale, un’esperienza umana ricchissima, un esperimento sociale profondamente riuscito.

Immaginate… Anni per mare. Alla ricerca del Mediterraneo, apparentemente. Ma come i veri viaggi… alla ricerca di sé. Ognuno nel suo viaggio, dunque, ma anche insieme ad altri esseri che cercano sé stessi.

Quante cose non sapevo di me… e quanta paura avrei avuto a salpare, se avessi saputo cosa mi aspettava. Ma io avevo lottato per diventare libero proprio per poter salpare (attenzione, questa frase vale più di un manuale… la analizzo parola per parola qui sotto).
Io, dunque sapendo chi ero quanto potevo all’epoca, ma essendomi posto il problema di chi fosse l’uomo che voleva salpare. Da dove veniva, dove era arrivato…
Avevo lottato, cioè avevo accettato una sfida, mi ero dovuto impegnare, avevo sconfitto qualche demone, quello della cattività ad esempio, o la paura del cambiamento. Ero, dunque, già diventato un guerriero, con molte sconfitte, alcune vittorie, come ogni guerriero umano…
Per, Cioè con un obiettivo, con un motivo per combattere, per confrontarmi, per affrontare e affrontarmi. Non si combatte senza motivo. Quando si combatte senza un obiettivo si sta consumando soltanto. Quelli sono martiri, non guerrieri.
Diventare libero, era ancora un’illusione. Libero del tutto non si diventa mai, ma si può costruire la “prevalenza della libertà”, cioè spostare i pesi, cambiare il mix. Senza raccontarsela né sul prevalere né sul soccombere.
Poter salpare, cioè la Libertà di. Che ci fai con la libertà che ti è costata tanto, se non hai un motivo, se non vai verso una meta. Te la meriti quella libertà che non userai? Io (tra le tante cose) volevo salpare.
Ecco perché quello non era un viaggio verso, ma un viaggio da, e un viaggio per. E così sono andato.
Ecco il docufilm di quel viaggio.
Realizzato grazie alla generosità di tanti, tantissimi.
Questo video è dedicato a me, ai miei compagni di spedizione, e a loro.
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Realizzazione video a cura di Barbara Zippo [barbarazippo.net]e Andrea Scopelli [andreascopelli.com]