Chi sono gli autori delle bandiere arrivate finaliste? Perché hanno partecipato alla nostra iniziativa “Una bandiera per il Mediterraneo”? Ve lo raccontiamo.

 

La bandiera del Mediterraneo |  di Salvatore Scollo, Hushmand Toluian e Guglielmo Persano, studenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Catania.  Salvatore è nato a Rosolini in provincia di Siracusa e nel tempo libero si dedica alla produzione musicale; Hushmand è di origine persiana, nato in Austria e cresciuto in Italia, è appassionato di arte; Guglielmo è nato a Catania e cresciuto in giro per l’Italia con l’obiettivo di diventare un giocatore di pallacanestro professionista.

Ci siamo conosciuti qui all’università, nella sede di Siracusa, e siamo diventati amici, oltre che colleghi. L’iniziativa di Progetto Mediterranea ci è stata segnalata dalla nostra docente di Disegno e Rilievo, la Prof.ssa  Rita Valenti e dalla nostra tutor, l’Arch. Emanuela Paternò. Ci siamo talmente tanto entusiasmati che uno di noi ha perfino sognato la bandiera che avremmo poi disegnato! Ispirandoci infatti a quel sogno, abbiamo immaginato le tre strisce di mare, cielo e terra che unite in maniera complementare danno vita all’albero di ulivo, che abbiamo poi stilizzato al centro del sole del Mediterraneo. Sin da subito abbiamo preso la questione della bandiera in modo serio,  perché vediamo nel Mediterraneo un punto di riferimento per la nostra vita, consapevoli del fatto che da una bandiera in cui riconoscersi  può realmente svilupparsi una vera e propria identità mediterranea . Il Mediterraneo non è solo un mare, ma è  l’insieme di tutte le popolazioni e le culture che l’hanno vissuto e navigato nei millenni, e allora lo immaginiamo come un grande ed accogliente porto, che da oggi ha anche la sua bandiera.

La bandiera con i colori olimpici | di Achille Borredon, da due anni vive a Lisbona e ha esperienza come marittimo a bordo di navi passeggere per il Mediterraneo, dal  Marocco alla Grecia.

Durante quel periodo di lavoro a bordo delle navi è cresciuta in me la curiosità e il sentimento di vicinanza con chi viene “dall’altra sponda”. Ho sentito la necessità di riscoprire la mia identità mediterranea, con  uno spirito di appartenenza a terre e genti che troppo spesso ci vengono presentate o lasciate immaginare come lontanissime e diverse  da  noi.  Mi sono subito sentito coinvolto emotivamente quando sono venuto a conoscenza del “Progetto Mediterranea” e quasi eccitato all’idea di partecipare all’iniziativa “Una Bandiera per il Mediterraneo”.  Mi auguro che il messaggio di Progetto Mediterranea venga accolto dalle Istituzioni di tutti i Paesi e che si cominci a parlare seriamente – citando la definizione di Simone Perotti – del sub-continente mediterraneo. Oggi si usa l’acronimo MENA (Middle East and North Africa), che trovo inutile ed inopportuno, perché separa invece di unire le due sponde. Spero più di ogni altra cosa che si diffonda presto la consapevolezza che siamo donne e uomini del Mediterraneo.

La bandiera con le stelle | di Francesco Voce, antropologo, con una seconda laurea in Scienza della moda e costume, appassionato di fotografia e di grafica pubblicitaria tanto da conseguire un percorso formativo anche in questo campo.

Leggendo qui e là di politiche del Mediterraneo avevo già incrociato due anni fa Progetto Mediterranea e scoperto Simone Perotti che mi ha coinvolto con la sua passione per il Mediterraneo. Ho letto dell’iniziativa di Progetto Mediterranea in rete e ho deciso di partecipare. La mia bandiera è arrivata terza, ma mi ritengo soddisfatto e vorrei davvero che la bandiera prescelta diventasse il simbolo del nostro mare. Con la mia proposta ho pensato al mare e i suoi popoli, ai colori del Mediterraneo, l’azzurro e il celeste, che sono i colori delle sue coste e dei suoi cieli.  Ho voluto rappresentare le terre bagnate dal Mediterraneo, la macchia mediterranea, le dune, le spiagge… Per i tre continenti ho scelto le stelle, quelle che orientano i marinai. Sono nato in una città di fondazione greca e sul mare, Crotone, e il Mediterraneo per me rappresenta pace, libertà e cultura. Non posso vivere lontano dal mare.  Io immagino e spero in un Mediterraneo non più diviso, non più in conflitto. Mi piacerebbe vedere navi che traghettano uomini liberi da una costa all’altra.

La bandiera con il ramo d’ulivo | di Leone Comini, velista e appassionato di restauro e dipinto ornamentale.

Vivo nel Nord Est d’Italia e ho letto del concorso sulla rivista nautica “Bolina”. Erano i giorni della quarantena, avevo tempo e mi sono dedicato a disegnare la bandiera pensando al mare, al Mediterraneo.  Penso che la civiltà che si è sviluppata nel Mediterraneo nei millenni abbia dato un’importante impronta a tutto il mondo occidentale e allora l’idea dello spazio e del mare che ha permesso scambi commerciali e culturali mi sembrava la base di partenza. Avrei voluto inserire le rondini che, senza confini, si muovono dall’Europa all’Africa, ma le rondini non sono uccelli esclusivi dell’area mediterranea.  Un altro simbolo che ho immaginato è stata un’arena, ma mi sembrava troppo romano-centrica. Infine ispirandomi alla bandiera del Libano che contiene un cedro e a quella del Canada che contiene una foglia di acero, ho pensato al ramo d’ulivo.