(di Simone Perotti)
Entrare. Nell’idea, prima, poi nell’idea che non se ne va più dalla testa. A quel punto sei fregato: cominci a pensare su quell’idea. E pensare su un’idea è come essere già andato. E poi entrare. Nel vivo. Nell’imminenza della partenza, poi andare. Navigare, navigare, navigare preferisco il profumo del mare. E sognare che un giorno entrerai al Pireo, poi darai àncora davanti a Istanbul, poi a Beirut e Tel-Aviv, e poi anche a Marsiglia.
Marsiglia…. il Vieux Port, addirittura (perché poi chi va e va e va ha anche sempre un po’ di fortuna), fino a che sei proprio lì, fai l’ultimo bordo a vela da Ratonneau, ammaini, ed entri. T’infilinel budello tra i bastioni, pensando alla flotta di Kahir al-Din, rumorosa e orrifica, scorri il bacino lentamente, ormeggi, due amiche sul molo.
Dopo tredicimila miglia.
Entri.
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