La cosa più insondabile, indefinibile del Mediterraneo è quest’atmosfera, l’insieme di luce, di colori, il bianco.. nel Mediterraneo è un colore diverso. Poi ci sono i rumori, c’è l’aria, la qualità del verde, le infinite sfumature dell’azzurro del mare. L’architettura, persino il ricordo della storia, della cultura. Però, dopo aver messo insieme tutte queste cose ancora non abbiamo detto nulla del Mediterraneo”.

Il luogo è l’isola di Kythira, la baia quella di Kapsali, con i golfi gemelli, la posizione dominante del castello, il faro in cima alla collina e una spettacolare rappresentazione da anfiteatro con, sullo sfondo, Mediterranea e l’isoletta di Chitro. In queste acque dalle mille sfumature di azzurro, si racconta sia nata Afrodite, dea della bellezza e dell’amore e in quest’atmosfera di luce e colori ecco apparire il Mediterraneo, con il suo “indefinibile trapassare della natura nella storia e nell’arte” (Claudio Magris), il suo essere “mille cose insieme” (Fernand Braudel), una parola che rievoca infiniti significati e dunque “un luogo dove non bastano i nomi e non si riesce a collocare tutto”.

E’ di questa necessaria indefinibilità e della necessità di tornare a vivere e “sentire” il Mediterraneo come stato interiore e luogo della non-alienazione, che ci racconta Simone Perotti. Un video pieno di parole, immagini, colori e del canto delle cicale, capace di evocare atmosfere tipicamente mediterranee.