Sai quando dici: “Aiuto!”? In quel momento senti che potresti non farcela, che tutto potrebbe andare a monte. Accadde un pomeriggio e una notte a San Benedetto del Tronto, c’erano due di noi, il vento soffiava violento, come mai prima a detta dei vecchi pescatori, e Mediterranea saltava come un turacciolo nella tempesta, colpi forti, dati per affondare, per fare male.
Poi nei film si salta a mesi dopo, di solito, così di punto in bianco: c’è il sole, la primavera che entra, e una barca linda e pinta, che a vederla sembra nuova, viene varata nella quiete operosa della darsena. Tocca l’acqua, la chiglia si immerge, lo scafo si appoggia. Eccola, è di nuovo al suo posto, dove deve stare una barca viva, in acqua, acqua salata, opera viva sotto, opera morta sopra, com’è giusto, e per di più pronta tra poco a salpare.
Ecco, così è, così siamo messi, così è andata…
Queste fotografie sono la conclusione di un viaggio partito con una burrasca, proseguito con vento forte, problemi tecnici da risolvere, ipotesi progettuali, tanta gente, tante discussioni, tante ore di lavoro, e oggi un sospiro di sollievo. Sospiro che dobbiamo condividere con gli Angeli di Mediterranea, che restano a imperitura memoria i nostri salvatori, i cui nomi rileggiamo, di tanto in tanto, riconoscendo volti e ricordando parole, cioè voi che ci avete aiutato, con 5 euro, con qualcosa di più, con generosità, con calore. Ricordo che tra noi in quei giorni ci scrivevamo email incredule: “hai visto? Ci stanno aiutando! Ma che bello, che bravi!”. Siamo disabituati alla solidarietà, o almeno lo eravamo.
Grazie a tutti dunque, quelli che ci hanno aiutati e quelli che ci hanno detto “siamo con voi, se serve veniamo a lavorare a bordo”. E grazie anche a tutti quelli che ci hanno solo letto, seguito, in silenzio, e forse hanno condiviso con noi per un istante la speranza che una barca, un’idea, un sogno riuscissero davvero a farcela, potessero davvero salpare.
Beh, eccoci qui. Mediterranea ce l’ha fatta. E questo vi porterà fortuna.
Best can be.
Ciao!
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