Progetto Mediterranea ha denunciato recentemente, con l’occupazione pacifica e simbolica dell’isola di Meganissi, gli abusi e le ingiustizie perpetrati ai danni del mare e delle popolazioni costiere.
Progetto Mediterranea pertanto sottoscrive e promuove la battaglia che gli ambientalisti, gli amanti del mare, e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia e i diritti delle cittadinanze stanno conducendo contro la recente legge del governo greco volta a privatizzare le spiagge e che autorizza a costruire molto vicino al mare.

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Anche l’equipaggio di Mediterranea sostiene la campagna “Protect the Greek coastline”

Maria Peteinakiarchitetto, co-portavoce del partito dei verdi ecologisti in Grecia, fondatrice di Alternative Tours Athens, participante al Falafel Network e promotrice del movimento degli orti urbani, ci chiede di collaborare per far conoscere e diffondere la richiesta di aiuto delle comunità greche.
Accogliamo quindi l’invito di Maria Peteinaki e di quanti sostengono l’iniziativa, diramando il loro appello a partecipare e diffondere la campagna “Protect the Greek coastline” per il boicottaggio delle spiagge a pagamento e per la tutela del mare come bene comune, ribadendo con forza il nostro credo: il mare non è in vendita. Le spiagge e le coste del Mediterraneo non possono essere toccate!

 

 

 

 

Firmate e diffondete lapetizione contro la vendita delle spiagge greche.

Vi piacciono le spiagge greche? Potete aiutarci a proteggerle.
Poco prima delle elezioni, l’attuale governo ha deciso di modificare la legge sulla linea costiera.
La legge vigente tutelava la costa, dichiarando che tutti i cittadini hanno il diritto di godersi il mare ed è pertanto illegale chiudere l’accesso alle spiagge e costruire vicino al mare. Inoltre, questa legge sottolineava l’importanza del patrimonio naturale e culturale come bene prezioso da proteggere.
La nuova legge, improvvisamente, trasforma tutto in fonte di profitto, consentendo a chiunque abbia una proprietà lungo la costa di estendere tale proprietà anche alle spiagge e chiuderle al pubblico, con un biglietto e l’affitto di lettini e ombrelloni. Quindi, ignorando qualunque tipo di tutela ambientale, la legge consente anche polder in mare. Tutte le costruzioni illegali lungo la costa diverranno legali.
Tutto ciò viene fatto per poter vendere 90 spiagge, per iniziare, e intensificare il massiccio sfruttamento turistico del paese sull’esempio di Spagna e Italia. Questo si scontra con una politica di sviluppo sostenibile e ignora totalmente i cambiamenti climatici e le maree.

Per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto!
Cosa potete fare:

  • Diventiamo contagiosi! Fate un selfie con la didascalia “Protect the Greek coastline” e aggiungete #aigialosSOS e #SaveGreekCoast, oltre a utilizzare i canali di Progetto Mediterranea: @progettomediterranea su facebook e @medexp su twitter. 
  • Non sostenete le spiagge a pagamento, preferite quelle libere per le vostre vacanze. 
  • Firmate la petizione on-line

Diffondete il messaggio. Grazie per il vostro sostegno!