12 nuvole

Mar Adriatico, all’alba

 

 

E nel frattempo cosa fai tutto il giorno qui sotto l’ombrellone, non ti annoi?

-Niente Affatto, disse l’ uomo, esercito l’arte della nefelomanzia.

(…)

-E in cosa consisterebbe questa roba qui, come si chiama?

 

-Nefelomanzia, rispose l’uomo, è una parola greca, nefele vuol dire nuvola, e manzìa indovinare, la nefelomanzia è l’ arte di indovinare il futuro osservando le nuvole, o meglio, la forma delle nuvole, perché in quest’arte la forma è la sostanza, ed è per questo che sono venuto in vacanza su questa spiaggia, perché un amico dell’ aeronautica militare che si occupa di meteorologia mi ha assicurato che nel Mediterraneo non c’è altra costa come questa dove le nuvole si formano all’ orizzonte in un attimo. E così come si sono formate, in un attimo si dissolvono, ed è proprio in quell’ attimo che un vero nefelomante deve esercitare la propria arte, per capire cosa predice la forma di una certa nuvola prima che il vento la dissolva, prima che si trasformi in aria trasparente e diventi cielo.

(…)

Puntò il dito verso il mare.

-La vedi quella nuvoletta bianca, laggiù?, segui il mio dito, più a destra, vicino al promontorio.

-La vedo, dice Isabella

Era un piccolo batuffolo che rotolava nell’aria, lontanissimo, nel cielo di smalto.

-Osservala bene, disse l’uomo, e rifletti, per la nefelomanzia ci vuole un’ intuizione rapida ma la riflessione è indispensabile, non perderla di vista.

(…)

-Si è aperta sui lati, esclamò Isabella, come se avesse messo le ali.

-Farfalla, disse l’uomo con competenza, e la farfalla ha un solo significato, non c’ è dubbio.

-Cioè? chiese Isabella.

-Le persone che hanno dissensi esistenziali cesseranno di averli, le persone che sono separate saranno riunite e la loro vita sarà graziosa come il volo di una farfalla, Strabone, pagina ventisei del libro principale.

-Che libro è?, chiese Isabella.

-Il libro principale di Strabone, disse l’uomo, è questo il titolo, purtroppo non è mai stato tradotto nelle lingue moderne, si studia all’ultimo anno di università perché si può leggere solo in greco antico.

-E perché non è mai stato tradotto?

-Perché le lingue moderne sono troppo frettolose, rispose l’uomo, nella fretta di comunicare diventano sintetiche e così facendo perdono l’analisi, per esempio il greco antico nella declinazione dei verbi ha il duale, noi abbiamo solo il plurale, e quando noi diciamo noi, in questo caso io e te, possiamo significare anche molte persone, ma i greci antichi, che erano molto esatti, se quella cosa la stiamo facendo o dicendo solo io e te, che siamo in due, usavano il duale. Per esempio, la nefelomanzia di quella nuvola la stiamo facendo solo io e te, la sappiamo solo noi, e per questo loro avevano il duale.

(tratto da “Le nuvole” di A. Tabucchi)

Mediterranea all’alba del 13 settembre 2013 osserva queste nuvole a circa 50 miglia da San Benedetto del Tronto mentre, partita da Sali nell’isola di Dugi Otok in Croazia, raggiungeva la costa italiana. Stava per finire un lungo viaggio.

Forse in quelle nuvole c’era scritto “i sogni, se trasformati in progetti, diventano realtà”.

E ora prima della fine dell’anno guardate il cielo, scegliete una nuvola, osservatela per un po’ e mentre si trasforma ma prima che si dissolva cercate di capire che cosa vi sta dicendo. Solo cose belle. I vostri sogni. Le vostre azioni.

Nell’anno nuovo ci saranno buone notizie.